La Quercia

Il genere Quercus comprende molte specie di alberi spontanei in Italia.
In molti casi il portamento è imponente anche se ci sono specie
arbustive. Le foglie, alterne, sono talvolta lobate, talvolta dentate e
sulla stessa pianta possono avere forme differenti, per la differenza
del fogliame giovanile rispetto a quello adulto.

Le querce sono piante monoiche, ovvero la stessa pianta porta sia i
fiori maschili che quelli femminili. I fiori maschili sono riuniti in amenti
di colore giallo, quelli femminili sono di colore verde. Il frutto è la
ghianda, formata da una cupola di squame che circonda la base della
noce.

Al genere appartengono circa 450 specie di piante rustiche, a foglie
decidue o sempreverdi. Le prime specie di querce comparvero sulla
Terra nel periodo Cenozoico.

Storia delle querce europee
Lo scienziato francese Antoine Kremer ha dimostrato tramite lo studio
dei geni delle querce e dei pollini fossili che durante l'ultima Era glaciale
le popolazioni di Quercus sono state confinate in tre zone rifugio situate
in Spagna, Italia e nei Balcani per poi ricolonizzare il territorio del
Continente europeo. L'area attuale era già occupata a partire da 6000
anni BP. Il confronto dei dati genetici e dei dati palinologici hanno
determinato le vie di colonizzazione intraprese dai vari lignaggi.

I rilievi ed in particolare le Alpi hanno a volte rallentato o deviato l'avanzata
ma la traiettoria sud-nord è resa costantemente visibile. In questo
modo le querce rifugiatesi nella Penisola iberica hanno colonizzato
tutta la zona situata ad ovest, ed in maniera esclusiva le isole britanniche.
Le querce rifugiatesi in Italia e nei Balcani sono progredite verso
l'Europa orientale e la Russia.

Dall'analisi palinologica è emerso un dato sorprendente che riguarda
la velocità di questa progressione, in media le querce sono avanzate
di 380 m all'anno, con delle punte massime di 500 m all'anno in certi
periodi.

Il ramo di quercia è per i Romani simbolo di virtù, forza, coraggio,
dignità e perseveranza.

È celebre la quercia sotto cui Torquato Tasso si riposava e leggeva
durante il suo soggiorno a Roma.

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